Trattamento acque

Le diverse problematiche nell’uso di acqua a livello industriale, nei processi di vibrofinitura, ha portato a delle improrogabili esigenze che richiedono l’unione di conoscenze tecniche e scientifiche.

L’obiettivo che si prefigge Novagum, forte delle esperienze maturate e aggiornate in molti anni di attività, è quello di risolvere tali problematiche mediante un gruppo di lavoro altamente specializzato, supportato da un laboratorio chimico di ricerca e analisi e da un ufficio tecnico dotato dei più avanzati sistemi di progettazione CAD. Nel Laboratorio Chimico della Novagum vengono effettuate le operazioni di verifica necessarie per caratterizzare e identificare il tipo di inquinamento dell’acqua derivante da processi di vibrofinitura. Sulla base dei risultati delle operazioni condotte presso il laboratorio viene impostata la fase progettuale vera e propria dell’impianto di trattamento, oppure individuato il sistema depurativo già disponibile nella gamma Novagum. Acqua reflua tecnologica derivante da processi di vibrofinitura Dal processo di vibrofinitura a umido generalmente deriva un refluo (acqua di processo) costituito dalla stessa acqua utilizzata, con le sue caratteristiche intrinseche, contenente diverse sostanze come ad es.: residui inorganici, abrasivi, residui metallici (sia sotto forma molecolare che di particolato), inquinanti chimici (tensioattivi, sali, grassi, saponi, ecc.), sostanze organiche, sostanze che derivano da precedenti lavorazioni e che entrano nel ciclo indirettamente. La presenza di queste sostanze contaminanti condiziona in modo sostanziale la possibilità di riutilizzare l’acqua tal quale per il successivo ciclo di lavoro. Da qui scaturisce l’esigenza di “pulire o chiarificare” con svariati metodi l’acqua in modo da poterla riutilizzare per lo stesso impiego il più a lungo possibile. L’acqua trattata non ha una durata illimitata ma un periodo di riutilizzo che è in funzione del carico e della tipologia di inquinanti e del metodo con cui viene chiarificata al fine di ottenere un’acqua “tecnologica”.